Boundary Object
AV Performance
Duration: 45 min.
sabato, 09 dicembre 2023 | 23:00 > 23:45 2023-12-09T23:00:00.000Z | Acquario Romano
"Boundary Object" di Gábor Lázár è una raccolta di otto tracce inedite registrate in tempo reale e realizzate a Budapest e Praga tra il 2020 e il 2022 utilizzando un'interfaccia compositiva autoprogettata. È il secondo album di Gábor Lázár per Planet Mu dopo "Source" del 2020.
Il titolo deriva dall'idea di oggetto limite come concetto flessibile di sociologia e calcolo di come le collaborazioni possano avvenire tra gruppi di persone con diversi tipi di background e diversi livelli di conoscenza. Un oggetto di confine potrebbe essere qualsiasi cosa che si traduca tra questi gruppi per far sì che la collaborazione avvenga. Gli oggetti di confine sono plastici, interpretati in modo diverso da una comunità all'altra, ma con un'identità comune tra parole e contesti sociali tale da mantenere l'integrità. Questa è una sintesi chiara di come l'approccio e il processo di lavoro di Gábor abbiano portato alla musica di questo album. Prismatica, flessibile e funzionante su diversi livelli di interpretazione.
In "Boundary Object", le superfici lucide e l'uniformità di "Source" sono collassate verso l'interno, lasciando intatte le pulsazioni e le cornici riconoscibili della sua musica. Mentre ogni singolo brano ha una struttura non lineare, l'album nel suo complesso ha una forte narrazione. Passaggi che iniziano come Trance e familiari si intrecciano e si trasformano in forme diverse, come se Gábor stesse esaminando la musica come un oggetto 3D, tirando i bordi, rompendo e ricostruendo ciò che esamina, capovolgendo le aspettative. "Boundary Object" è intenso, a tutto spettro e molto divertente.
Il titolo deriva dall'idea di oggetto limite come concetto flessibile di sociologia e calcolo di come le collaborazioni possano avvenire tra gruppi di persone con diversi tipi di background e diversi livelli di conoscenza. Un oggetto di confine potrebbe essere qualsiasi cosa che si traduca tra questi gruppi per far sì che la collaborazione avvenga. Gli oggetti di confine sono plastici, interpretati in modo diverso da una comunità all'altra, ma con un'identità comune tra parole e contesti sociali tale da mantenere l'integrità. Questa è una sintesi chiara di come l'approccio e il processo di lavoro di Gábor abbiano portato alla musica di questo album. Prismatica, flessibile e funzionante su diversi livelli di interpretazione.
In "Boundary Object", le superfici lucide e l'uniformità di "Source" sono collassate verso l'interno, lasciando intatte le pulsazioni e le cornici riconoscibili della sua musica. Mentre ogni singolo brano ha una struttura non lineare, l'album nel suo complesso ha una forte narrazione. Passaggi che iniziano come Trance e familiari si intrecciano e si trasformano in forme diverse, come se Gábor stesse esaminando la musica come un oggetto 3D, tirando i bordi, rompendo e ricostruendo ciò che esamina, capovolgendo le aspettative. "Boundary Object" è intenso, a tutto spettro e molto divertente.
Autore
- [Testo disponibile solo in inglese] Born in Újpalota, a socialist panel housing estate in the 15th district of Budapest, Hungary, on November 10, 1989.
After the family relocated from Újpalota to another district on the outskirts of Budapest in 2001, he became friends with Martin Mikolai, which led to his introduction to a wide range of electronic and electro-acoustic music. They began collecting records, learned to DJ, familiarized themselves with music-making software to create music together, and obsessively attended events, especially...